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Lunedì e Giovedì:
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Nota della Dott.ssa Antonella Mariani - emergenza Covid -19

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Nota della Dott.ssa Antonella Mariani, Consigliere con delega alla Sanità del Comune di…

Nacque a Loreto il 27 Dicembre 1837, figlio di Francesco e di Tarsilla Bocci.
Studiò filosofia a Recanati, dove risiedeva con la famiglia; nel 1854 si iscrisse alla facoltà di medicina di Macerata, completando gli studi a Bologna.
Nella primavera del 1859 Falleroni e il fratello Lorenzo, seguendo le istruzioni diramate dalla Società nazionale italiana, partirono per arruolarsi come volontari nell'esercito del Regno di Sardegna.
A Torino, passata la visita di leva, Falleroni entrava il 4 giugno nel corpo dei bersaglieri.
Inviato al deposito di Cuneo, venne incorporato nell' XI battaglione, appena costituito.
Dopo Villafranca, il 28 luglio il Generale Ferrero della Marmora comunicava, con una circolare, che i volontari non appartenenti alle province lombarde potevano chiedere il congedo.
Nel mese di agosto Falleroni si recava a Bologna, dove alla fine di settembre si arruolava nuovamente, questa volta nel XXIV battaglione bersaglieri, che faceva parte dell'esercito della Lega dell'Italia centrale.
Il 1° ottobre ebbe il grado di caporale.
Abbandonato l'esercito nel maggio del 1860, raggiungeva in Sicilia Garibaldi, aggregandosi alla brigata Medici appena in tempo per prendere parte all'assalto di Milazzo del 20 luglio.
Il 25 entrava a Messina con la 17a divisione (la brigata era diventata divisione il 19 luglio).
Il 20 settembre, con il battaglione Cattabene, prese parte allo scontro di Caiazzo tra garibaldini e borbonici. Nella ritirata fu ferito ad una mandibola e portato prigioniero a Capua.
Liberata la città il 2 novembre, Falleroni chiese il congedo appena emanato il decreto governativo dell'11 novembre sui volontari dell'esercito meridionale.
Nel 1861 fu nominato medico condotto a Recanati. L'anno seguente gli moriva il padre e toccò a lui, insieme con la madre, assumere il peso del mantenimento dei due fratelli e delle cinque sorelle.
Operò nelle condotte mediche di Preggio, di Tuoro e di Cannara, tutte in provincia di Perugia, finché, nel 1872, fu richiamato a Recanati con un aumento di stipendio.
Nel 1873 prese a Napoli la specializzazione in chirurgia, che gli consentì di essere nominato interino nella condotta chirurgica di Porto Recanati.
Successivamente, per motivi politici, abbandonò la condotta. Tornato a Tuoro come medico chirurgo nel 1878, si inserì nel dibattito acceso dai progetti di prosciugamento del lago Trasimeno, sostenendo le ragioni a favore dell'iniziativa che, a suo dire, avrebbe migliorato le condizioni di salute della popolazione locale.
Entrato in polemica col sindaco di Tuoro, contro di lui pubblicò a Recanati nel 1879 l'opuscolo "Osservazioni e schiarimenti intorno al consorzio per il lago Trasimeno" di Guido Pompili. Lo scontro si concluse con un duello e con il licenziamento di Falleroni da parte del Comune.
Iniziato in massoneria fin dal 1864, repubblicano e anticlericale, collaboratore dal 1879 del periodico "L'Educatore" di Macerata, espressione dell'opposizione democratico-repubblicana, giunto a Roma nel 1880 ebbe modo di intensificare la sua attività politica collaborando al quotidiano "La Lega della democrazia" ed entrando a far parte del Circolo repubblicano.
Alla fine del 1881 fu denunciato per aver distribuito ed affisso nella notte del 17-18 novembre stampati antimonarchici in risposta al viaggio ufficiale che Umberto I aveva compiuto a Vienna in ottobre. Condannato dal tribunale di Roma il 17 gennaio1882 a sei mesi di carcere e a 500 lire di multa, la sentenza fu riconfermata in appello il 31 marzo 1882. Per evitare il carcere si rifugiò a Lugano, rifiutandosi di domandare la grazia da lui giudicata "una delle più grandi e più odiose ingiustizie". 

 

He was born in Loreto on December 27, 1837, son of Francesco and Tarsilla Bocci.
He studied philosophy in Recanati, where he lived with his family; in 1854 he enrolled in the faculty of medicine in Macerata, completing his studies in Bologna.
In the spring of 1859 Falleroni and his brother Lorenzo, following the instructions issued by the Italian National Society, left to enlist as volunteers in the army of the Regno di Sardegna.
In Torino, after the military visit, Falleroni entered the Bersaglieri corps on 4 June.
Sent to the Cuneo depot, he was incorporated into the newly formed 11th Battalion.
After Villafranca, on  July 28 General Ferrero della Marmora communicated, with a circular, that volunteers not belonging to the Lombardia provinces could ask for leave.
In August Falleroni went to Bologna, where at the end of September he enlisted again, this time in the 24th Bersaglieri Battalion, which was part of the army of the Central Italian League.
On  October 1 he had the rank of corporal.
Having abandoned the army in May 1860, he reached Garibaldi in Sicily, joining the Medici brigade just in time to take part in the assault of Milazzo on 20 July.
On the 25th he entered Messina with the 17th division (the brigade had become a division on July 19th).
On September 20, with the Cattabene battalion, he took part in the clash of Caiazzo between Garibaldi and Bourbon. During the retreat he was wounded in the jaw and taken prisoner to Capua.
Having liberated the city on November 2, Falleroni asked for leave as soon as the government decree of November 11 on the volunteers of the southern army was issued.
In 1861 he was appointed doctor in Recanati. The following year his father died and it was up to him, together with his mother, to take on the burden of supporting the two brothers and five sisters.
He worked in the medical practices of Preggio, Tuoro and Cannara, all in the province of Perugia, until, in 1872, he was recalled to Recanati with an increase in salary.
In 1873 he took a specialization in surgery in Naples, which allowed him to be appointed interim in the surgical practice of Porto Recanati.
Subsequently, for political reasons, he abandoned the practice. Returning to Tuoro as a surgeon in 1878, he entered the debate sparked by the drainage projects of Lake Trasimeno, supporting the reasons in favor of the initiative which, in his opinion, would have improved the health conditions of the local population.
Having entered into controversy with the mayor of Tuoro, against him he published in Recanati in 1879 the booklet "Observations and clarifications around the consortium for Lake Trasimeno" by Guido Pompili. The clash ended with a duel and with the dismissal of Falleroni by the municipality.
In masonry since 1864, republican and anticlerical, collaborator since 1879 of the periodical "L'Educatore" of Macerata, expression of the democratic-republican opposition, he arrived in Rome in 1880 and he was able to intensify his political activity by collaborating with the newspaper "The League of Democracy "and joining the Republican Circle.
At the end of 1881 he was denounced for having distributed and posted on the night of November 17-18 anti-monarchical printed matter in response to the official trip that Umberto I had made to Vienna in October. Sentenced by the court of Rome on January 17, 1882 to six months in prison and a fine of 500 lire, the sentence was reconfirmed on appeal on March 31, 1882. To avoid prison he took refuge in Lugano, refusing to ask for the pardon he judged "one of the greatest and most hateful injustices ".