È stata l’acqua, con i due fiumi Musone e Potenza e con i numerosi torrentelli, a dare il via nel territorio di Recanati allo sviluppo e alla civilizzazione. Quando in età preromana vi arrivarono i Piceni, già esistevano nuclei abitativi più antichi.
L’attuale città, nonostante una storia leggendaria che la fa risalire a una colonia romana (“Recina sum, peperit romana colonia” fecero scrivere nel ‘500 i recanatesi sotto lo stemma della città), si è costituita alla fine del XII secolo quando i signori di tre alture decisero di unirsi. Le tre alture (Monte Volpino, Monte San Vito e Monte Morello), conservano i loro nomi e caratteristiche costruttive antiche. A Monte Volpino esiste ancora una casa fiancheggiata da un arco che risale all’epoca più antica della città. Agli inizi della lotta per le investiture, Recanati appoggiò Federico II e ne ebbe in cambio la licenza di costruire un porto tra le foci dell’Aspio e del Potenza e l’esenzione dai dazi.
L’alleanza con i ghibellini è testimoniata anche dai merli a coda di rondine della torre civica. La Bolla Aurea dell’Imperatore è conservata nel Museo Villa Colloredo Mels ed è una delle testimonianze più interessanti della presenza in Italia degli Svevi.
Successivamente Recanati si schierò dalla parte dei vescovi e del Papa e ricevette il diritto di chiamarsi città e di battere moneta. Famosa per i suoi Statuti, per la sua Fiera e i suoi traffici, condotti in parte da ebrei, accolse generosamente emigranti albanesi e schiavoni ai quali affidò terre da coltivare. La fama di Justissima Civitas era dovuta alla competenza dei suoi magistrati, le cui sentenze erano richieste anche in grandi comuni. Costruita sul crinale di un colle, fu protetta da una cerchia robusta di mura, fatta rinforzare da Francesco Sforza e nella quale si aprivano stretti varchi chiusi da porte.
Porta San Domenico, Porta Cerasa, Porta San Filippo, le più caratteristiche, consentivano l’accesso al centro della città, di cui il Palazzo Comunale e la chiesa di San Domenico erano il cuore. Nel 1798 fu occupata da Napoleone e annessa al Regno Italico nel 1808. Ritornata allo Stato della Chiesa dopo il Congresso di Vienna, fu conquistata nel 1860 dall’esercito piemontese che si ricongiungeva alle truppe garibaldine provenienti dal Sud ed entrò a far parte del nuovissimo Regno d’Italia.
The two rivers Musone and Potenza with their numerous streams gave way to development and civilization in the Recanati area. When the Picenes arrived there in pre-Roman times, older housing units already existed.
The current city, despite a legendary history that traces it back to a Roman colony ("Recina sum, peperit romana colonia" written by the people of the 16th century under the city coat of arms), was established at the end of the XII century when the lords of the three heights decided to join.
The three hills (Monte Volpino, Monte San Vito and Monte Morello), preserve their ancient names and construction features.
In Monte Volpino there is still a house lined by an arch that dates back to the oldest era in the city.
At the beginning of the investiture struggle, Recanati supported Federico II and in exchange had the license to build a port between the Aspio and Potenza outlets and the exemption from duties.
The alliance with the Ghibellines is also testified by the battlements of the civic tower. The Bolla Aurea of the Emperor is kept in Villa Colloredo Mels Museum and is one of the most interesting examples of the Suevian presence in Italy.
Subsequently Recanati sided with the bishops and the Pope and received the right to be called a city and to stamp out money. Famous for its Statutes, Fair and Trades, conducted in part by Jews, generously welcomed Albanian emigrants and slaves to whom entrusted lands to cultivate
The fame of Justissima Civitas was due to the competence of its magistrates, whose sentences were also requested in large municipalities. Built on the crest of a hill, it was protected by a solid circle of walls, reinforced by Francesco Sforza and in which there were narrow gaps closed by gateways.
Porta San Domenico, Porta Cerasa, Porta San Filippo, the most characteristic City Gates that permit access to the city center where the Municipal Palace and San Domenico Church were the heart.
In 1798 Recanati was occupied by Napoleon and annexed to the Kingdom of Italy in 1808.
Recanati returned to the state of the Church after the Congress of Vienna; it was conquered in 1860 by the Piedmontese army which rejoined the Garibaldian troops coming from the South and becoming part of the brand new Kingdom of Italy.
目索内(Musone)和波坦察(Potenza)这两条河流及其众多溪流在雷卡纳蒂(Recanati)地区发动了发展与文明。当皮切尼(Piceni)在罗马前时代到达那里时,已经存在较旧的住房单元。
尽管该城市的传奇历史可以追溯到罗马殖民时期(“ Recina sum,peperit romana Colonia”),由16世纪的人民在城市的徽章下书写),但其历史可追溯到12世纪后期,当时三个高度的领主地决定加入。
三座山, 沃尔皮诺山 (Monte Volpino), 圣维托山(Monte San Vito) 莫雷洛山(Monte Morello),保留着古老的名字和建筑特。
仍然有一所房子,在一侧是拱门,可追溯到城市最古老的时代。
在授职斗争的开始,雷卡纳蒂(Recanati)支持费德里科二世(Federico II),作为交换,他获得了在阿斯皮奥(Aspio)和波坦察(Potenza)河口之间,建立港口的许可,并获得了关税豁免。
公民塔的城垛也证明了与吉卜力人的联盟。皇帝的金色封印保存在科洛雷多梅尔斯别墅 (Villa Colloredo Mels)博物馆中,是斯瓦比亚人(Svevi)进驻意大利最有趣的例子之一。
随后,雷卡纳蒂(Recanati)站在主教和教皇的身边,并获得了自称为城市和铸造硬币的权利。
.它以部分由犹太人主持的《规约》,《交易会》和《贸易》而闻名,慷慨地欢迎阿尔巴尼亚和斯拉沃尼亚移民将土地托付给这些移民。
Justissima Civitas雷卡纳蒂,(公正的城市)之所以成名,是因为治安它们的法官的能力,在大城市中也要求 这些法官的判决。它建在小山的山顶上,由一圈坚固的墙壁保护,并由·弗朗切斯科·斯福尔扎(Francesco Sforza)加固,狭窄的通道被门封闭。
圣多梅尼科(San Domenico)门,塞拉萨(Cerasa)门,圣菲利波(San Filippo)门是最有特色的门之一,可通往市中心,其中市政厅和·圣多梅尼科(San Domenico)教堂为中心。
圣多梅尼科门,塞拉萨门,圣菲利波门是最具特色的城门,可直达市政宫和圣多梅尼科教堂为中心的市中心。
1798年,雷卡纳蒂(Recanati)被拿破仑(Napoleone)占领,并于1808年并入意大利王国。Recanati returned to the state of the Church after the Congress of Vienna; it was conquered in 1860 by the Piedmontese army which rejoined the Garibaldian troops coming from the South and becoming part of the brand new Kingdom of Italy.
维也纳(Vienna)会议后,它回到教皇国,于1860年被·皮埃蒙特(piemontese)军队征服,皮·埃蒙特(piemontese)军队重新加入从南方过来的·加里波第(Garibaldi)军队,成为全新的意大利王国的一部分。