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Antonio da Cannara è tra le figure di spicco del rinascimento della città di Recanati, celebre giurista e uomo politico che preferì la cittadinanza recanatese.
Fu uno dei personaggi più influenti nella vita politica, amministrativa, giudiziaria nella prima metà del Quattrocento e godette nel contempo di grande prestigio in tutta la regione.
I documenti lo mostrano, tra l'altro, insieme ad Angelo da Perugia incaricato nel 1440 da Francesco Sforza di sindacare Antonio da Velletri, auditore della Marca rimosso dall'ufficio.
Nel 1442 è oratore del Comune presso lo stesso Sforza; nel 1444 è menzionato tra i principali autori del consiglio espresso per confermare la fedeltà di Recanati al cardinale legato Domenico Capranica, vescovo di Fermo e legato della Marca; nel 1447 è incaricato insieme al vescovo di svolgere le trattative per la pace tra Osimo e Recanati da una parte e Ancona dall'altra, pace alla quale teneva particolarmente Niccolò V.
Morì a Recanati nel 1451 e fu sepolto nella chiesa di San Francesco, dove la sua lapide esiste ancora, benché poco leggibile.
Le sue opere, di carattere spiccatamente pratico, frutto dell'attività di avvocato e di consulente, ebbero una certa fortuna e attestano l'alta considerazione in cui il giurista fu tenuto ai suoi tempi e il ruolo che ebbe in momenti determinanti della storia di Recanati. 

 

Antonio da Cannara was one of the leading figures of the Renaissance in the city of Recanati, a famous jurist and politician who preferred the Recanatese citizenship.
He was one of the most influential figures in political, administrative and judicial life in the first half of the fifteenth century and at the same time enjoyed great prestige throughout the region.
The documents showed him, among other things, together with Angelo da Perugia who was commissioned in 1440 by Francesco Sforza to supervise Antonio da Velletri, auditor of the Marca removed from office.
In 1442 he was orator of the Municipality with Sforza himself; in 1444 he was mentioned among the main authors of the council expressed to confirm Recanati's allegiance to cardinal legate Domenico Capranica, bishop of Fermo and legate of the Marca; in 1447 he was commissioned together with the bishop to carry out the peace negotiations between Osimo and Recanati on one side and Ancona on the other, peace which Niccolò V. was particularly fond of.
He died in Recanati in 1451 and was buried in the church of San Francesco, where his tombstone still exists, although not very legible.
His works, of a distinctly practical nature, the result of the activity of lawyer and consultant, had a certain fortune and attest to the high consideration in which the jurist was held in his time and the role he had in decisive moments in the history of Recanati .