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Maggiore Mario Alessandro Ceccaroni medaglia d’oro alla memoria, caduto sul fronte greco nel 1941. Nato a Recanati nel 1897 da nobile famiglia marchigiana, Mario Alessandro Ceccaroni aveva partecipato alla Prima Guerra Mondiale dal giugno 1917.
Nel 1932 ottenne la promozione a capitano e quindi a maggiore nel 1940. Nei primi giorni dell’anno successivo si imbarcava a Brindisi per il fronte greco, dove –al comando del 3° Reggimento Artiglieria Alpina, “sprezzante del gravissimo pericolo” rimaneva colpito a morte.
La lapide in suo onore venne collocata sulla facciata del Palazzo Ceccaroni domenica 19 giugno 1949, nel corso di una cerimonia voluta ed organizzata dalla locale sezione dell’Associazione nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, in occasione del trentennale della sua fondazione.
Il corteo, a cui presero parte il Presidente Nazionale dell’Associazione, avvocato Pietro Ricci, il Sindaco e la Marchesa Maddalena Ceccaroni Colleoni, vedova del Maggiore, depose corone di alloro sulla lapide dei Caduti presso la Torre Civica ed ai piedi del monumento a Giacomo Leopardi “omaggio dei Mutilati d’Italia al poeta del dolore umano”.
In quella occasione venne intitolata al Maggiore Mario Alessandro Ceccaroni il Piazzale antistante alla sua casa natale, oggi Piazzale San Vito. Oggi è rimasta in sua memoria l’intitolazione di una via nella zona artigianale e commerciale della “Ex Eko”.
Palazzo Massucci – Ceccaroni Costruito con l’accorpamento di tre edifici trecenteschi su disegno dell’ architetto canonico Carlo Orazio Leopardi nella seconda metà del XVIII secolo, si presenta come un grande edificio a corte interna chiusa ed annessi corpi secondari.
I disegni della facciata e del portale presentano molte analogie con Villa Colloredo Mels. Un percorso sotterraneo si estende fin sotto il piazzale della chiesa di San Vito e viene detto “la grotta dei pupi”. Sembra attribuirsi ad uno scultore alle dipendenze del Sansovino durante il periodo di esecuzione dei lavori di rivestimento della Santa Casa di Loreto. Qui l’artista aveva potuto trovare scampo dalla legge e quindi nascondersi dopo essere stato coinvolto in un fatto di sangue per rissa, godendo nel palazzo Massucci del diritto d’asilo. Scavata nel tufo arenario a massa compatta , nella grotta si rappresentano diversi personaggi a rilievo con costumi dell’ epoca, con ricchi festoni di frutta e fiori, cariatidi, conchiglie e mascheroni.

 

Major Mario Alessandro Ceccaroni gold medal in memory, who fell on the Greek front in 1941. Born in Recanati in 1897 to a noble family from the Marche region, Mario Alessandro Ceccaroni had participated in the First World War since June 1917.
In 1932 he obtained promotion to captain and then to major in 1940. In the early days of the following year he embarked in Brindisi for the Greek front, where - under the command of the 3rd Alpine Artillery Regiment, "contemptuous of the very serious danger" he was struck at death.
The plaque in his honor was placed on the façade of Palazzo Ceccaroni on Sunday  June 19 1949, during a ceremony wanted and organized by the local section of the National Association of the Disabled and Invalids of War, on the occasion of the thirtieth anniversary of its foundation.
The procession, in which the National President of the Association, lawyer Pietro Ricci, the Mayor and the Marquise Maddalena Ceccaroni Colleoni, widow of the Major took part, placed laurel wreaths on the tombstone of the Fallen at the Civic Tower and at the foot of the monument to Giacomo Leopardi "homage of the Mutilated of Italy to the poet of human pain".
On that occasion, the square in front of his birthplace, today Piazzale San Vito, was named after Major Mario Alessandro Ceccaroni. Today the title of a street in the artisan and commercial area of ​​the "Ex Eko" remains in his memory.
Palazzo Massucci - Ceccaroni was built with the unification of three fourteenth-century buildings designed by the canonical architect Carlo Orazio Leopardi in the second half of the eighteenth century, it looks like a large building with a closed internal courtyard and annexed secondary buildings.
The designs of the façade and the portal have many similarities with Villa Colloredo Mels. An underground path extends down to the square of the church of San Vito and is called the "pupi" cave. It seems to be attributed to a sculptor employed by Sansovino during the period of execution of the lining works of the Holy House of Loreto. Here the artist was able to escape from the law and then hide himself after being involved in a bloody fight, enjoying the right of asylum in the Massucci palace. Dug into the sandstone tuff with a compact mass, the cave depicts various characters in relief with period costumes, with rich festoons of fruit and flowers, caryatids, shells and masks.