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Antonio Bonfini (1427- 1503), celebre umanista e letterato, dalle Marche (Ascoli Piceno e Recanati) a Buda in Ungheria, dove entra in contatto con le celebri figure del re Mattia Corvino e della regina Beatrice d’Aragona e con la leggendaria Biblioteca Corviniana, fino ad essere nominato storiografo di corte.
Il Bonfini, quale rappresentante tipico dell’educazione e della cultura umanistiche, conoscitore della lingua e della letteratura greco-latina, opera a lungo nella corte ungherese e diventa uno dei più importanti personaggi protetti dal mecenatismo del re.
Autore versatile di orazioni, latinizzazioni e opere di carattere letterario, il Bonfini si distingue per le sue attitudini di storico, che, dalla Historia Asculana, alla traduzione delle Storie di Erodiano (di cui si affronta la questione filologica della tradizione manoscritta), alle "Rerum Ungaricarum decades", si muove tra le innovazioni della storiografia umanistica e la riproposizione dei classici.

 

Antonio Bonfini (1427-1503), famous humanist and writer, from the Marche (Ascoli Piceno and Recanati) to Buda in Hungary, where he contacts the famous figures of King Matthias Corvinus and Queen Beatrix of Aragon and with the legendary Library Corvinian, until he was appointed court historian.
Bonfini, as a typical representative of humanistic education and culture, connoisseur of the Greek-Latin language and literature, worked for a long time in the Hungarian court and became one of the most important characters protected by the king's patronage.
Versatile author of prayers, latinizations and literary works, Bonfini stands out for his historian skills, which, from Historia Asculana, to the translation of the Stories of Herodianus (whose philological question of the handwritten tradition is addressed), to " Rerum Ungaricarum decades ", moves between the innovations of humanistic historiography and the revival of the classics.