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Fu la prima persona ad identificare e classificare la SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave) o polmonite atipica, la malattia al centro dell'epidemia esplosa in Estremo Oriente tra il 2002 e il 2003 provocando 775 vittime accertate.
Si laurea in Medicina nel 1981 presso l'Università di Ancona e consegue la specializzazione in malattie infettive e tropicali presso l'Università di Messina. Successivamente si qualifica in un master di parassitologia tropicale.
Lavora nell'Istituto di malattie infettive di Ancona fino al 1985 e dal 1986 al 1989 dirige il proprio ambulatorio di Castelplanio. Nel 1993 diviene consulente dell'Organizzazione mondiale della sanità. Nel 1996 entra a far parte dell'Organizzazione non governativa Medici senza frontiere e a cavallo tra il 1996 ed il 1997 coordina il suo primo progetto con Medici senza frontiere in Cambogia. Nel 1999 diviene presidente della sezione italiana di Medici senza frontiere e in tale ruolo nello stesso anno ritira il Premio Nobel per la pace a Oslo.
Il 28 febbraio 2003 viene ricoverato presso l'ospedale di Hanoi Johnny Chen, un uomo d'affari americano colpito da una polmonite atipica. Carlo Urbani viene immediatamente contattato dall'ospedale e subito vi si reca. Il medico, a differenza del resto dello staff presente, capisce di trovarsi di fronte a una nuova malattia e che la situazione è critica. Lancia dunque l'allarme al governo e all'Organizzazione mondiale della sanità, riuscendo a convincere le autorità locali ad adottare misure di quarantena. Ma l'11 marzo 2003, durante un volo da Hanoi a Bangkok, Urbani si sente febbricitante e scopre di avere contratto il morbo: all'atterraggio chiede quindi di essere immediatamente ricoverato e messo in quarantena. Fino alla fine si dimostra sempre dedito alla salute altrui: ai medici accorsi dalla Germania e dall'Australia dice di prelevare i tessuti dei suoi polmoni, per analizzarli e utilizzarli per la ricerca. Muore il 29 marzo 2003, dopo 19 giorni di isolamento, lasciando la moglie Giuliana Chiorrini e i tre figli: Tommaso, Luca e Maddalena. Grazie alla prontezza di Urbani, lui e altri quattro operatori sanitari furono gli unici decessi per SARS osservati in tutto il Vietnam, che fu il primo paese del sud est asiatico a dichiarare che la SARS era stata debellata. L'intervento immediato e mirato di Urbani permise di salvare migliaia di vite. Secondo l'OMS il metodo anti-pandemie da lui realizzato nel 2003 rappresenta, ancora oggi, un protocollo internazionale per combattere questo tipo di malattie 

 

He was the first person to identify and classify SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) or atypical pneumonia, the disease at the center of the epidemic that exploded in the Far East between 2002 and 2003, causing 775 confirmed victims.
He graduated in Medicine in 1981 at the University of Ancona and obtained a specialization in infectious and tropical diseases at the University of Messina. He subsequently qualifies for a master's degree in tropical parasitology.
He worked in the Institute of Infectious Diseases of Ancona until 1985 and from 1986 to 1989 he directed his own clinic in Castelplanio. In 1993 he became a consultant for the World Health Organization. In 1996 he joined the non-governmental organization Doctors Without Borders and between 1996 and 1997 coordinated his first project with Doctors Without Borders in Cambogia. In 1999 he became president of the Italian section of Doctors Without Borders and in this role in the same year he received the Nobel Peace Prize in Oslo.
On February 28, 2003, Johnny Chen, an American businessman suffering from atypical pneumonia, was admitted to the hospital in Hanoi. Carlo Urbani was immediately contacted by the hospital and immediately went there. The doctor, unlike the rest of the staff present, understood that he was facing a new disease and that the situation was critical. He therefore raised the alarm to the government and the World Health Organization, managing to persuade local authorities to adopt quarantine measures. But on  March 11 2003, during a flight from Hanoi to Bangkok, Urbani felt feverish and discovered that he had contracted the disease: upon landing, he therefore asked to be immediately hospitalized and placed in quarantine. Until the end, he always proved to be devoted to the health of others: he told doctors who came from Germany and Australia to take the tissues of his lungs, to analyze them and use them for research. He died on March 29, 2003, after 19 days of isolation, leaving his wife Giuliana Chiorrini and their three children: Tommaso, Luca and Maddalena. Thanks to Urbani's readiness, he and four other health care workers were the only SARS deaths observed in all of Vietnam, which was the first Southeast Asian country to report that SARS had been eradicated. Urbani's immediate and targeted intervention saved thousands of lives. According to the WHO, the anti-pandemic method he created in 2003 still represents an international protocol to combat this type of disease.