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Antonio Colombella nacque a Recanati, probabilmente nell'ultimo decennio del sec. XIV.
Professore di teologia alla Sorbona di Parigi e all’università belga di Lovanio. Il C., che fu teologo agostiniano e vescovo di Senigallia, è chiamato concordemente dalle fonti Antonio da Recanati; non deve essere confuso con l'omonimo agostiniano Antonio da Recanati, vissuto circa quarant'anni prima.
Prese l'abito degli agostiniani probabilmente nel convento della città natale.
La sua carriera universitaria fu messa in forse dalla sua attivissima partecipazione alla ribellione del convento contro il vicario inviato dal priore generale, cosa che gli valse una durissima reprimenda da parte di quest'ultimo; ma nel 1423 Colombella fu perdonato e gli fu concesso di proseguire gli studi.
Nel 1424, alla Sorbona, ottenne la licenza, e nel 1425 il suo nome compare nella lista dei maestri reggenti di quell'università.
Nel 1429 alcuni suoi concittadini posero la candidatura del C. a vescovo di Recanati; ma, considerando che non tutti erano concordi sull'elezione - altri preferivano il vescovo di Ancona e futuro cardinale Astorgio Agnesi -, Martino V preferì respingere entrambe le candidature e nominare un amministratore apostolico della diocesi. Il 18 sett. 1432 il rettore generale Gerardo da Rimini nominò Colombella suo vicario; lo convocò poi a Basilea per il giugno del 1433 di modo che, insieme con altri teologi e canonisti dell'Ordine, partecipasse al concilio.
Colombella vi prese parte ufficialmente dal 31 agosto; il 14 ottobre, quando il rettore generale e il procuratore generale di Basilea dovettero assentarsi, fu nominato viceprocuratore generale davanti al concilio.
A Basilea restò poco: l'università di Lovanio gli offrì una cattedra di teologia, che Colombella accettò e tenne ininterrottamente per sette anni e mezzo.
Dagli atti delle sessioni del consiglio accademico risulta che partecipò più volte all'elezione di nuovi rettori, che fece parte della commissione dei revisori dei conti e del gruppo dei giudici delle cause, e che intervenne in varie questioni, tra cui alcune di una certa importanza, riguardanti la vita universitaria.
Alla fine del 1441, non sappiamo quanto spontaneamente, diede le dimissioni e fu sostituito da due nuovi professori, formatisi a Colonia. Non sappiamo dove egli risiedesse e quali fossero le sue attività nell'arco di tempo che va dagli inizi del 1442 alla metà del 1445. A partire da questa seconda data risulta risiedere a Roma, da dove tiene rapporti epistolari con suoi concittadini di Recanati per questioni attinenti alla nuova situazione politica creatasi nella città dopo l'instaurarsi nelle Marche della signoria di Francesco Sforza.
A Roma
Niccolò V, nove mesi dopo l'elezione, nominòColombella vescovo di Senigallia, dignità che comportava anche quella di conte.
Come vescovo di Senigallia Colombella partecipò al Parlamento generale della Marca di Ancona, tenutosi il 14 settembre 1448 a Macerata sotto la presidenza di Filippo Calandrini.
Nel 1449 Colombella concesse la contea di Porcozzon e a Giovanni Rainaldo, figlio del capitano di ventura Mostrada della Strada; il 12 luglio dello stesso anno consacrò la chiesa del convento agostiniano di Fabriano, poche settimane prima dell'arrivo di Niccolò V in quella città, dove si trattenne alcuni mesi. In seguito lo troviamo in lite con la città di Iesi a causa di alcuni territori ai confini tra la città e la diocesi di Senigallia.
Nel maggio del 1459 si recò a Tolentino, dove si celebrava il capitolo generale dell'Ordine, in cui ebbe cura di raccomandare un agostiniano belga, che probabilmente aveva conosciuto ai tempi dell'insegnamento lovaniense: della raccomandazione si tenne conto.
Alcuni giorni più tardi il nuovo priore generale, il futuro cardinale Alessandro Oliva da Sassoferrato, concedeva a Colombella due religiosi agostiniani per il suo servizio personale.
Sembra che negli anni dell'esilio dalla sua diocesi Colombella si facesse costruire a Recanati un'abitazione, attigua al convento e alla chiesa degli agostiniani, in cui nel 1465 fu redatto un documento notarile. Si può presumere che lì abbia trascorso almeno alcuni periodi dei suoi ultimi anni.
Morì, secondo le fonti, ad Ancona nel 1466, Non è nota la data; ma è certo che già nel marzo di quell'anno la diocesi di Senigallia aveva un nuovo vescovo "per morte di Antonio".

 

Antonio Colombella was born in Recanati, probably in the last decade of the century. XIV.
Professor of theology at the Sorbonne in Paris and at the Belgian university of Leuven. C., who was an Augustinian theologian and bishop of Senigallia, icalled Antonio da Recanati; not to be confused with the Augustinian namesake Antonio da Recanati, who lived about forty years earlier.
He took the habit of the Augustinians probably in the convent of his hometown.
His university career was jeopardized by his very active participation in the rebellion of the convent against the vicar sent by the prior general, which earned him a harsh reprimand by the latter; but in 1423 Colombella was forgiven and allowed to continue his studies.
In 1424, at the Sorbonne, he obtained the license, and in 1425 his name appears on the list of master rulers of that university.
In 1429 some of his fellow citizens put Colombella
candidacy as bishop of Recanati; but, considering that not everyone agreed on the election - others preferred the bishop of Ancona and future cardinal Astorgio Agnesi -, Martino V preferred to reject both candidates and appoint an apostolic administrator of the diocese. On 18 Sept. 1432 the  general rector Gerardo da Rimini appointed Colombella his vicar; he then summoned him to Basel for June 1433 so that, together with other theologians and canonists of the Order, he would participate in the council.
Colombella took part officially on August 31st; on 14 October, when the  general rector and the  general procurator of Basel were absent, he was appointed general deputy prosecutor in front of the council.
He remained for a short time in Basel: the University of Louvain offered him a chair of theology, which Colombella accepted and held continuously for seven and a half years.
The records of the sessions of the academic council show that he participated several times in the election of new rectors, that he was part of the commission of auditors and of the group of judges of the cases, and that he intervened in various issues, including some importance, concerning university life.
At the end of 1441, we do not know how spontaneously, he resigned and was replaced by two new professors, trained in Cologne. We do not know where he resided and what his activities were in the span of time from the beginning of 1442 to the middle of 1445. From this second date he appears to reside in Rome, from where he maintains correspondence with his fellow citizens of Recanati for questions relating to the new political situation created in the city after the establishment of the lordship of Francesco Sforza in the Marche.
In Rome
Niccolò V, nine months after the election, appointed Colombella bishop of Senigallia, dignity that also included that of count.
As bishop of Senigallia Colombella participated in the General Parliament of the Marca of Ancona, held on 14 September 1448 in Macerata under the presidency of Filippo Calandrini.
In 1449 Colombella granted the county of Porcozzon and to Giovanni Rainaldo, son of the captain of fortune Mostrada della Strada; on July 12 of the same year he consecrated the church of the Augustinian convent of Fabriano, a few weeks before the arrival of Niccolò V in that city, where he stayed a few months. Later we found him in dispute with the city of Iesi because of some territories on the border between the city and the diocese of Senigallia.
In May 1459 he went to Tolentino, where the general chapter of the Order was celebrated, where he took care of a Belgian Augustinian, whom he had probably known at the time of Lovani's teaching: the recommendation was taken into account.
A few days later the new prior general, the future cardinal Alessandro Oliva from Sassoferrato, gave Colombella two Augustinian religious for his personal service.
It seems that in the years of exile from his diocese Colombella built a house in Recanati, adjacent to the convent and the church of the Augustinians, in which in 1465 a notarial document was drawn up. It can be assumed that he spent at least some periods of his last years there.
According to sources, he died in Ancona in 1466. The date is not known; but it is certain that already in March of that year the diocese of Senigallia had a new bishop due to Antonio's death.