Contenuto principale

Messaggio di avviso

Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi ed esperienza dei lettori. Se decidi di continuare la navigazione accetta il loro uso. Per ulteriori informazioni Clicca qui

Alcide De Gasperi è stato un protagonista della ricostruzione politica ed economica dell'Italia dopo la seconda guerra mondiale e leader dei governi di centro formatisi a partire dal 1947.
Nato a Pieve Tesino (Trento) il 03/04/1881, di famiglia povera, profondamente cattolica, fu primo di quattro figli.
Dato che alla sua nascita il territorio trentino apparteneva ancora all'Impero austro-ungarico (anche se di lingua italiana), è proprio nella vita politica austriaca che il giovane De Gasperi inizia a muovere i primi passi di quella che fu una lunga e fortunata carriera politica.
Nel 1905 entra a far parte della redazione del giornale "Il Nuovo Trentino" e, divenutone il direttore, appoggia il movimento che auspicava la riannessione del Sud Tirolo all'Italia.
Dopo il passaggio del Trentino e dell'Alto Adige all'Italia continua l'attività politica nel Partito Italiano Popolare di don Luigi Sturzo. Diventa in breve tempo il presidente del partito e si pone nella condizione di poter succedere a Sturzo qualora questi sia costretto ad abbandonare la vita politica italiana.
Intanto in Italia come del resto in altre parti d'Europa si fa sentire il vento della rivoluzione russa, che nel nostro paese determina la scissione socialista del 1921, la nascita del PCI, e l'inizio di un periodo pre-rivoluzionario, il "biennio rosso", che nel 1919 e nel 1920 vede la classe operaia protagonista di cruente lotte sociali e che contribuirà non poco a spaventare la borghesia, spingendola tra le braccia di Mussolini. Deciso avversario del fascismo De Gasperi viene imprigionato nel 1926 per la sua attività politica. Fu uno dei pochi leader popolari a non accettare accordi col regime benché fosse stato, nel 1922, favorevole alla partecipazione dei popolari al primo gabinetto Mussolini. Dopo l'omicidio Matteotti, l'opposizione al regime e al suo Duce è ferma e risoluta anche se coincide con il ritiro dalla vita politica attiva.
Ritiratosi nella Biblioteca Vaticana per sfuggire alle persecuzioni del fascismo, affina la sua cultura politica per prepararsi ai difficili compiti del dopoguerra. In mezzo a tante difficoltà e incomprensioni seppe riportare l'Italia nella comunità internazionale su di un piano di parità giuridica. Durante la seconda guerra mondiale De Gasperi contribuisce alla fondazione del partito della Democrazia Cristiana, che eredita le idee e l'esperienza del Partito Popolare di don Sturzo. De Gasperi non è tanto un uomo d'azione, quanto un "progettista" politico, che alla fine della guerra mostra di avere le idee chiare sulla parte da cui stare, l'occidente anticomunista.
Dopo il crollo della dittatura del Duce viene nominato ministro senza portafoglio del nuovo governo. Ricopre la carica di ministro degli Esteri dal dicembre 1944 al dicembre 1945, quando forma un nuovo gabinetto. In qualità di presidente del consiglio, carica che manterrà fino al luglio del 1953, De Gasperi favorisce e guida una serie di coalizioni di governo, composte dal suo partito e da altre forze moderate del centro. Contribuisce all'uscita dell'Italia dall'isolamento internazionale, favorendo l'adesione al Patto Atlantico (NATO) e partecipando alle prime consultazioni che avrebbero condotto all'unificazione economica dell'Europa. De Gasperi resse le sorti dell'Italia dal 1945 al 1953, facendola uscire dalla grave crisi politica, economica e sociale in cui il fascismo l'aveva precipitata con la dittatura, la guerra e la sconfitta. Fu un abilissimo politico, ma fu anche un uomo di fede che cominciava la propria giornata meditando sulle Sacre scritture e traendone forza e ispirazione per l'attività pubblica. Opera principale della politica degasperiana fu proprio la politica estera e la creazione dell'embrione della futura Unione Europea. Un'idea europeista che nasceva nell'ottica di una grande opportunità per l'Italia per superare le proprie difficoltà. Lo statista trentino muore a Sella di Valsugana il 19 agosto 1954, appena un anno dopo l'abbandono della guida del governo 

 

Alcide De Gasperi was a protagonist of the political and economic reconstruction of Italy after the Second World War and leader of the central governments formed since 1947.
Born in Pieve Tesino (Trento) on 03/04/1881, of a poor, deeply Catholic family, he was the first of four children.
Given that at his birth the Trentino territory still belonged to the Austro-Hungarian Empire (even if of Italian language), it is precisely in Austrian political life that the young De Gasperi begins to take the first steps of what was a long and successful career policy.
In 1905 he joined the editorial staff of the newspaper "Il Nuovo Trentino" and, having become the editor, supported the movement that hoped for the re-connection of South Tyrol to Italy.
After the passage of Trentino and South Tyrol to Italy, political activity continued in the Italian Popular Party of Don Luigi Sturzo. He quickly became the president of the party and placed himself in the position of succeeding Sturzo if he was forced to abandon Italian political life.
Meanwhile in Italy as well as in other parts of Europe the wind of the Russian revolution is felt, which in our country determines the socialist split of 1921, the birth of the PCI, and the beginning of a pre-revolutionary period, the " red biennium ", which in 1919 and 1920 saw the working class the protagonist of bloody social struggles and which will contribute greatly to frighten the bourgeoisie, pushing it into the arms of Mussolini. Determined opponent of fascism De Gasperi was imprisoned in 1926 for his political activity. He was one of the few popular leaders not to accept agreements with the regime although he had been, in 1922, in favor of the participation of the popular in the first Mussolini cabinet. After the Matteotti murder, the opposition to the regime and its Duce is firm and resolute even if it coincides with the withdrawal from active political life.
Retired to the Vatican Library to escape the persecutions of fascism, he refined his political culture to prepare for the difficult post-war tasks. In the midst of many difficulties and misunderstandings, he was able to bring Italy back to the international community on a level of legal equality. During the Second World War, De Gasperi contributed to the founding of the Christian Democracy party, which inherited the ideas and experience of Fr Sturzo's Popular Party. De Gasperi is not so much a man of action, as a political "designer", who at the end of the war shows that he has clear ideas on which side to stand, the anti-communist West.
After the collapse of the Duce's dictatorship, he was appointed minister without portfolio of the new government. He held the office of Foreign Minister from December 1944 to December 1945, when he formed a new cabinet. As chairman of the board, a position he held until July 1953, De Gasperi favors and leads a series of government coalitions, composed of his party and other moderate forces in the center. It contributes to the exit of Italy from international isolation, favoring the adhesion to the Atlantic Pact (NATO) and participating in the first consultations that would have led to the economic unification of Europe. De Gasperi managed the fortunes of Italy from 1945 to 1953, bringing it out of the serious political, economic and social crisis in which fascism had precipitated it with dictatorship, war and defeat. He was a highly skilled politician, but he was also a man of faith who began his day meditating on the Holy Scriptures and drawing strength and inspiration from them for public activity. The main work of degasperian policy was precisely foreign policy and the creation of the embryo of the future European Union. A pro-European idea that was born with a view to a great opportunity for Italy to overcome its difficulties. The statesman from Trentino died in Sella di Valsugana on August 19, 1954, just a year after the abandonment of government leadership.