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Giovanni Salvatore Augusto Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992) e Paolo Emanuele Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992) sono stati due magistrati italiani, due giudici siciliani che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia, sono considerati le personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia sia in Italia che a livello internazionale. 

Crearono il pool antimafia, che grazie alle loro qualità si rivelò un’arma micidiale che portò al famoso maxi-processo, un processo che vide sul banco degli imputati ben 475 mafiosi, che nel 1987 furono condannati. Purtroppo i due magistrati, non videro mai il loro sogno realizzato, la “distruzione” della mafia perchè vennero uccisi entrambi a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro.

Per primo morì Falcone, nell’attentato di Capaci per opera di Cosa Nostra. La sua macchina venne fatta esplodere: 500 chili di tritolo tolsero la vita anche a sua moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta. Quando Falcone saltò in aria, Paolo Borsellino capì che non gli restava troppo tempo. Lo disse anche in un’intervista: “Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”. Infatti il 19 luglio dello stesso anno, nella strage di via d'Amelio, un’autobomba esplose sotto casa di sua madre mentre Borsellino stava andando a trovarla, assieme a cinque agenti della sua scorta. La loro morte non è stata invana, infatti con loro gli italiani hanno capito la gravità della mafia e le loro idee resteranno per sempre: come diceva Falcone “gli uomini passano, le idee restano”. 

 

Giovanni Salvatore Augusto Falcone (Palermo, 18 May 1939 - Palermo, 23 May 1992) and Paolo Emanuele Borsellino (Palermo, 19 January 1940 - Palermo, 19 July 1992) were two Italian magistrates, two Sicilian judges who dedicated their lives to fight against the mafia, they are considered the most important and prestigious personalities in the fight against the mafia both in Italy and internationally.

They created the anti-mafia pool, which thanks to their qualities proved to be a deadly weapon that led to the famous maxi-trial, a process that saw 475 mafia members on the defendants' bench, who in 1987 were convicted. Unfortunately, the two magistrates never saw their dream come true, the "destruction" of the mafia because they were both killed within a few months of each other.

Falcone died first, in the attack on Capaci by the Cosa Nostra. His car was detonated: 500 kilos of TNT also killed his wife Francesca Morvillo and three escort agents. When Falcone jumped into the air, Paolo Borsellino understood that he didn't have too much time left. He also said in an interview: "I have to hurry, because now it's my turn." In fact, on July 19 of the same year, in the massacre in via d'Amelio, a car bomb exploded under his mother's house while Borsellino was going to visit her, along with five agents of his escort. Their death was not in vain, in fact with them the Italians understood the gravity of the mafia and their ideas will remain forever: as Falcone said "men pass, ideas remain".