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Durante la prima guerra mondiale “ragazzi del '99” era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia, quando la guerra si stava ormai protraendo da quasi due anni, dura e sanguinosa, fatta di trincee invivibili e assalti d’altri tempi contro le postazioni nemiche.
Per bilanciare le numerose perdite lo Stato Maggiore chiamò alle armi 80.000 diciottenni della classe 1899.
I primi ragazzi del ‘99 furono inviati al fronte solo nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto, per riempire i vuoti d’organico. Il loro apporto unito all’esperienza dei veterani si dimostrò fondamentale per la vittoria finale.
Nel successivo 1918 quei giovani combattenti furono co-protagonisti della riscossa con le due battaglie del Piave (giugno) e di Vittorio Veneto (fine ottobre). Non esistono dati certi sui soldati caduti sul campo di battaglia o decorati, ma il ricordo di questi giovanissimi combattenti sopravvive nella memoria popolare. 

 

During the First World War "boys of '99" was the name given to conscripts in the draft lists who turned eighteen in 1917 and therefore could be employed on the battlefield, when the war had been going on for almost two years, hard and bloody, made of unlivable trenches and assaults of the past against enemy positions.
To balance the numerous losses, the General Staff summoned 80,000 eighteen-year-olds of the class of 1899 to arms.
The first boys of 1999 were sent to the front only in November 1917, in the days following the battle of Caporetto, to fill the gaps with staff. Their contribution combined with the experience of the veterans proved crucial to the final victory.
In the following 1918 those young fighters were co-protagonists of the recovery with the two battles of the Piave (June) and Vittorio Veneto (end of October). There are no reliable data on soldiers who fell on the battlefield or decorated, but the memory of these very young fighters survived in popular memory.