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Angelo Cini - Nacque intorno alla metà del sec. XIV, probabilmente a Bevagna (Perugia).
Per quanto molti biografi affermino che Cini nacque a Recanati, tutti gli indizi in nostro possesso fanno credere ch'egli fosse di Bevagna: la testimonianza di un'iscrizione nell'oratorio sotterraneo della chiesa di S. Michele di Bevagna; la tradizione riguardante l'esistenza di una casa di Cini in quella città; il fatto che la sua famiglia era originaria di là, essendo suo nonno paterno il nobiluomo Rainaldo da Bevagna. Conclusi gli studi in diritto canonico, il C. percorse le tappe di una brillante carriera ecclesiastica: fu priore della collegiata della chiesa "de Pregio", appartenente alla diocesi di Perugia, e Vicario generale di Andrea Bontempi, vescovo di Perugia. Quando il prelato ebbe l'incarico di legato pontificio e vicario della Marca di Ancona, Cini fu suo "auditor generalis", rivelandosi prezioso collaboratore nella direzione della Marca, in un periodo particolarmente denso di lotte e agitazioni. La stima di cui Cini godeva presso la Curia di Roma fece sì che papa Urbano VI gli affidasse, nel 1383, il seggio vescovile di Recanati e Macerata. Quest'ultima città era allora soggetta ai Varano di Camerino, sostenitori dell'antipapa Clemente VII. Il C. allora, presi contatti con i Maceratesi e conosciuta la Ibro disponibilità a ritornare sotto l'obbedienza di Urbano VI, riuscì con l'aiuto della popolazione ad allontanare il presidio dei Varano dalla città e nel 1385 ne poté occupare il seggio vescovile.
Durante Il periodo del suo vescovato si fece promotore della ricostruzione di S. Flaviano, la troppo piccola e ormai cadente cattedrale di Recanati. La nuova chiesa venne consacrata intorno al 1390. Consolidata la sua posizione, Cini prese parte sempre più attiva al governo della Marca: nel 1387 assunse la carica di "collector Marchiae" e nel 1392, su disposizione di Andrea Tomacelli, rettore della Marca, negoziò con alcuni Comuni marchigiani la formazione di una lega che si opponesse all'antipapa Clemente VII.
Conclusi con successo i negoziati, la lega assoldò Azzo d'Este con trecento lance. Nello stesso anno il C. fu inviato a Fermo per comporre le continue agitazioni che tormentavano il Piceno. Nel 1393, quando Andrea Tomacelli fa catturato da Gentile da Varano e Biordo Michelotti, assunse l'incarico di rettore pontificio della Marca in sua vece. Abile politico, Cini fu sempre diplomatico mediatore tra la Curia romana e i fedeli appartenenti alla sua diocesi. Quando il 12 giugno 1396 rientrò ufficialmente in possesso di Macerata, che nel. 1394 era nuovamente passata sotto il dominio di Gentile da Varano, ottenne da papa Bonifacio IX l'assoluzione e il condono di qualsiasi rappresaglia contro i Maceratesi, per le loro continue ribellioni. Sostenitore di Gregorio XII nel delicato periodo che precedette il concilio di Pisa, Cini fu da quei pontefice elevato alla dignità cardinalizia (1408) sotto il titolo di S. Stefano al Monte Celio, ottenendo più tardi (1411) di conservare in commenda la Chiesa di Recanati e Macerata.
Poiché il concilio di Pisa (1409) depose Gregorio XII, la nomina cardinalizia, non venne universalmente riconosciuta. Egli, tuttavia, non ritirò mai il suo appoggio al deposto pontefice, assicurandogli la fedeltà di Recanati e Macerata nella lotta contro Ludovico Migliorati, sostenitore dell'antipapa Giovanni XXIII. Fu per questo, nominato da Gregorio XII vicario pontificio e rettore della Marca di . Ancona (1410). Angelo Cini morì a Recanati il 20 giugno 1412. Il suo corpo trovò sepoltura nella cappella di S. Geronimo in S. Flaviano. cattedrale della città, come Cini stesso aveva predisposto nel proprio testamento. Lasciò alla cattedrale di Recanati alcuni preziosi paramenti e arredi sacri. 

 

Angelo Cini was born around the middle of the century XIV, probably in Bevagna (Perugia).
Although many biographers claim that Cini was born in Recanati, all the clues in our possession suggest that he was from Bevagna: the testimony of an inscription in the underground oratory of the church of S. Michele di Bevagna; the tradition regarding the existence of Cini's house in that city; the fact that his family was originally from there, being his paternal grandfather the nobleman Rainaldo da Bevagna. After completing his studies in canon law, Cini went through the stages of a brilliant ecclesiastical career: he was prior of the collegiate church "de Pregio", belonging to the diocese of Perugia, and general Vicar of Andrea Bontempi, bishop of Perugia. When the prelate was appointed papal legate and vicar of the Marca of Ancona, Cini was his "auditor generalis", proving to be a valuable collaborator in the direction of the Marca, in a particularly dense period of struggle and turmoil. The esteem enjoyed by Cini at the Curia in Rome meant that Pope Urban VI entrusted him with the bishop's seat of Recanati and Macerata in 1383. The latter city was then subject to the Varanos of Camerino, supporters of the antipope Clement VII. Cini then, contacted with the Maceratesi and known the Ibro willingness to return under the obedience of Urban VI, managed with the help of the population to remove the garrison of the Varano from the city and in 1385 he was able to occupy the bishop's seat.
During the period of his bishopric he promoted the reconstruction of S. Flaviano, the too small and now falling cathedral of Recanati. The new church was consecrated around 1390. Having consolidated its position, Cini took an increasingly active part in the government of the Marca: in 1387 he assumed the position of "collector Marchiae" and in 1392, on the orders of Andrea Tomacelli, rector of the Marca, he negotiated with some Municipalities of the Marches the formation of a league that would oppose the antipope Clement VII.
Successfully concluded the negotiations, the league hired Azzo d'Este with three hundred spears. In the same year Cini was sent to Fermo to compose the continuous agitations that tormented the Piceno. In 1393, when Andrea Tomacelli was captured by Gentile da Varano and Biordo Michelotti, he assumed the role of pontifical rector of the Marca in his place. A skilled politician, Cini was always a diplomat mediator between the Roman Curia and the faithful belonging to his diocese. When on June 12, 1396 he officially returned to Macerata, he obtained from Pope Boniface IX the acquittal and the condonation of any retaliation against the Macerata people, for their continuous rebellions. Supporter of Gregory XII in the delicate period that preceded the council of Pisa, Cini was elevated by those pontiff to cardinal dignity (1408) under the title of S. Stefano al Monte Celio, obtaining later (1411) to keep the Church of Recanati and Macerata.
Since the Council of Pisa (1409) deposed Gregory XII, the cardinal appointment was not universally recognized. However, he never withdrew his support for the deposed pontiff, assuring him of the loyalty of Recanati and Macerata in the fight against Ludovico Migliorati, supporter of the antipope John XXIII. For this reason, he was nominated by Gregory XII vicar of the office and rector of the Marca di. Ancona (1410). Angelo Cini died in Recanati on 20 June 1412. His body was buried in the chapel of S. Geronimo in S. Flaviano. cathedral of the city, as Cini himself had prepared in his will. He left some precious vestments and sacred furnishings to the cathedral of Recanati.