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Umberto Passarini nasce a Recanati il 29 ottobre 1908.
I genitori erano entrambi contadini nelle campagne di Chiarino , secondo di una famiglia che vanterà otto figli. A Chiarino trascorre la sua infanzia studiando e lavorando come mezzadro nelle terre della famiglia Bianchi di Porto Recanati, consegue la licenza di terza elementare , frequenta il circolo parrocchiale, iscritto all’associazione cattolica ha da sempre professato una grande fede in Dio. Rimarrà orfano del padre nel 1918 , Pietro Passarini infatti muore in trincea nella città di Gorizia.
Nel 1928 conosce Riccetti Giovannina, che sposerà nel 1931. Dal matrimonio nasceranno 6 figli.
Nel 1937 la famiglia si trasferisce in una abitazione più grande a Montefano in un posto allora conosciuto come contrada San Martino. Nella nuova casa con l’aiuto della famiglia continua a svolgere il lavoro di contadino sotto il servizio di don Nazzareno Bodini allora parroco di Chiarino. Con l’avvento della seconda Guerra Mondiale, Umberto viene chiamato alle armi e vdurante i preparativi per la partenza per la campagna in Russia nasce il suo quarto figlio e visto le leggi del periodo egli ha la facoltà di non partire e di ritornare dalla sua famiglia.
La guerra finisce, ma non la miseria e le carestie ed è in questa situazione che Umberto si rimbocca le maniche e cerca di trovare una soluzione che gli permettesse una vita più agiata, pensò di intraprendere l’attività della lavorazione meccanica – agricola.
Nel 1950 in sella alla sua bicicletta si reca a Spinetoli (AP) per acquistare i primi macchinari che sarebbero serviti alle lavorazioni.
Il periodo era propizio, la crisi della seconda guerra mondiale era superata e il progresso economico favorì l’impresa di Umberto. Negli anni successivi la sua attività cresceva in modo esponenziale, iniziano così i primi investimenti immobiliari, le prime case che andarono a popolare il quartiere oggi chiamato “Santa Lucia” I soldi guadagnati contribuirono anche alle sue prime donazioni verso chiese o associazioni di valenza religiosa ed inizia così anche una serie di pellegrinaggi verso le mete di fede allora più conosciute e da lui sempre sognate, come Gerusalemme, Medjugore e Lourdes.
Gli ultimi anni di vita sono i forse più dolorosi, affetto da un male incurabile combattuto per ben 10 anni si spegne, il 26 gennaio del 1990. 

 

Umberto Passarini was born in Recanati on  October 29 1908.
His parents were both farmers in the countryside of Chiarino, the second of a family that will boast eight children. In Chiarino he spent his childhood studying and working as a sharecropper in the lands of the Bianchi family of Porto Recanati, he obtained his third-grade license, attended the parish club, registered with the Catholic association and has always professed a great faith in God. father in 1918, Pietro Passarini in fact died in the trenches in the city of Gorizia.
In 1928 he met Riccetti Giovannina, whom he married in 1931. From the marriage 6 children were born.
In 1937 the family moved to a larger house in Montefano in a place then known as the San Martino district. In the new house, with the help of his family, he continued to work as a farmer under the service of Don Nazzareno Bodini, then parish priest of Chiarino. With the advent of the Second World War, Umberto was called to arms and during the preparations for the departure for the campaign in Russia his fourth child was born and he had the right not to leave and to return to his family .
The war ended, but not the misery and famines and it was in this situation that Umberto rolled up his sleeves and tried to find a solution that would have allowed him a more comfortable life, he decided to undertake the activity of mechanical-agricultural processing.
In 1950 on his bicycle he went to Spinetoli (AP) to buy the first machinery that would have been used for the processing.
The period was propitious, the crisis of the Second World War was over and economic progress favored Umberto's enterprise. In the following years his business grew exponentially, thus the first real estate investments began, the first houses that went to populate the neighborhood now called "Santa Lucia". The money earned also contributed to his first donations to churches or associations of religious value and thus also began a series of pilgrimages to the most well-known faith destinations that he always dreamed of, such as Jerusalem, Medjugore and Lourdes.
The last years of his life were perhaps the most painful, suffering from an incurable disease fought for 10 years, he died on January 26, 1990.