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Giacomo Leopardi nacque a Recanati il 29 giugno 1798, primogenito del conte Monaldo e della marchesa Adelaide Antici, primo dei fratelli Carlo, Paolina, Luigi, morto 9 giorni dopo, ancora Luigi e Pierfrancesco. Se la madre dimostrò sempre verso i figli scarso trasporto, il padre, reazionario in politica, a suo modo affettuoso, era colto e amante dei libri, e fu lui, con l'aiuto di precettori ecclesiastici, a iniziare il figlio agli studi, secondandone l'ingegno vivace e immaginoso. Ben presto Giacomo non ebbe più bisogno di istruttori: l'ambiente familiare freddo ed immobile, la mancanza di stimoli in un contesto culturale e sociale quale era quello di Recanati, paese arretrato e chiuso alle novità, lo spinsero ad isolarsi sempre più tra i libri della ricca biblioteca paterna. In "sette anni di studio matto e disperatissimo", attraverso una smisurata e disordinata serie di letture, divenne un erudito ed un filologo di eccelso livello, esperto in lingue moderne e classiche, ebraico compreso.
Crebbe in un ambiente famigliare rigido e austero. Leopardi fu avviato presto agli studi e se ne appassionò tanto da acquisire una vasta erudizione linguistica e filologica. Leopardi definì i suoi anni di studio matto e disperatissimo. Recanati per lui cominciava ad apparire come una prigione che ostacolava la libertà e l’incontro con esperienze culturali più vivaci. 

Nel 1816 si convertì dall’erudizione al bello scoprendo la poesia e in seguito ad una crisi nel 1819 dal bello al vero. In questo periodo inizia la sua prima raccolta di Idilli. Leopardi era un buon osservatore e scriveva di getto, lasciandosi dettare i versi dal cuore.
Nel 1822 si reca a Roma, dove ci rimane per alcuni mesi, ma dal viaggio sognato tornò deluso sempre più consapevole dell’incapacità di adattarsi in altri posti che non siano Recanati. Quindi si dedicò alla stesura delle Operette morali, dove è possibile cogliere il pessimismo storico e cosmico.
Nel 1827 si trasferì a Pisa e qui iniziò la fase dei Grandi Idilli.
Nel 1830 visse a Firenze e si innamorò della contessa Fanny Targioni Tozzetti, alla quale dedico il Ciclo di Aspasia.
Nel 1833 si trasferì a Napoli, dove compose la Ginestra e dove morì il 14 giugno del 1837 a causa di un problema di salute.
Nel 1939, i suoi resti sono stati traslati a Mergellina, presso la cosiddetta «tomba di Virgilio".  

 

Giacomo Leopardi was born in Recanati on  June 29th 1798, the eldest son of Count Monaldo and marquise Adelaide Antici, the first of the brothers Carlo, Paolina, Luigi and Pierfrancesco. If the mother always showed little transport towards her children, the father, reactionary in politics, in his affectionate way, was cultured and fond of books, and it was he, with the help of ecclesiastical tutors, who introduced his son to study.Soon Giacomo no longer needed instructors: the cold and static family environment, the lack of stimuli in a cultural and social context such as that of Recanati, an underdeveloped country closed to novelties, pushed him to isolate himself more and more among his father’s library books. He grew up in a rigid and austere family environment. Leopardi was early in his studies and was so passionate about it that he acquired a vast linguistic and philological erudition. Leopardi defined his years of study mad and desperate. For him, Recanati began to appear as a prison that hindered freedom and encountered cultural experiences.

In 1816 he converted from erudition to beauty by discovering poetry and following a crisis in 1819 from beauty to truth. In this period, he begins his first collection of Idylls. Leopardi was a good observer and wrote quickly, letting himself be dictated by the verses from the heart.

In 1822 he went to Rome, where he stayed for a few months, but from the dreamed journey he was disappointed, increasingly aware of the inability to adapt to other places that are not Recanati. Then he devoted himself to the drafting of the Moral operettas, where it is possible to grasp the historical and cosmic pessimism.

In 1827 he moved to Pisa and here he began the phase of the Great Idylls.

In 1830 he lived in Florence and fell in love with the Countess Fanny Targioni Tozzetti, to whom he dedicated the Aspasia cycle.

In 1833 he moved to Naples, where he composed the Ginestra and where he died on June 14th, 1837 due to a health problem.

In 1939, his remains were moved to Mergellina, near the so-called "Virgil’s tomb".