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La chiesa di S. Domenico di Recanati è stata costruita dopo la venuta dei padri Domenicani nel 1272.

Nel convento, ora demolito, sostò San Pietro martire che vi lasciò una reliquia della Santa Croce.

La Chiesa fu trasformata agli inizi del ’700. Nel primo altare a sinistra affresco raffigurante S. Vincenzo Ferreri di Lorenzo Lotto (1513), di fronte allo stesso il S. Sebastiano in terracotta, opera del Torregiani. La chiesa attuale fu realizzata nel XIV secolo su un preesistente edificio sacro romanico. La facciata in cotto tripartita presenta nelle due campate laterali monofore aperte in nicchie archivoltate e una particolare decorazione di coronamento che mostra figure geometriche pure alternate. Il portale principale, in pietra bianca d'Istria con esili colonnine e soprastante lunetta, che richiama da vicino quello della coeva Chiesa di S. Agostino, viene concordemente attribuito dagli studiosi a Giuliano da Maiano, che contribuì a diffondere il nuovo gusto rinascimentale nel territorio marchigiano. Realizzato da maestranze lombarde, il portale è databile in base ai documenti di cantiere al 1481, periodo in cui l’architetto fiorentino fu impegnato come capomastro nei lavori di completamento della cupola della Basilica di Loreto. L'interno della chiesa conventuale venne ampiamente rimaneggiato nei secoli XVIII e XIX.  

Scendendo nella via, a destra della chiesa, si incontra Porta S. Domenico del XVI sec., una delle tredici porte delle vecchie mura cittadine. 

 

San Domenico Church in Recanati was built after the arrival of the Dominican fathers in 1272.

In the convent, now demolished, St. Peter the martyr stopped and left a relic of the Holy Cross there.

The church was transformed in the early 1700s. On the first altar on the left, you can find a fresco depicting S. Vincenzo Ferreri by Lorenzo Lotto (1513), in front there is S. Sebastiano in terracotta, by Torregiani. The present church was built in the 14th century on a pre-existing sacred Romanesque building. The tripartite terracotta frontage has two single-lancet spans open in arched niches and a particular crowning decoration showing pure alternating geometric figures. The main portal, in white Istrian stone with slender columns and lunette, which closely resembles that of the current Church of S. Agostino, is commonly attributed by academics to Giuliano Magliano, who contributed in the spreading of the new Renaissance taste in the Marche Region area. Made by Lombard workers, according to some construction documents the portal can be dated 1481, a period in which the Florentine architect was engaged as master builder in the completion of the dome of the Basilica of Loreto. The interior of the convent church was extensively remodeled in the 18th and 19th centuries.

Going down the street outside, on the right of the church, you will find Porta S. Domenico from the 16th century, one of the thirteen gateways of the old city walls.