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Chiarino fa parte del Comune di Recanati, in provincia di Macerata, nella regione Marche.
Il nome Chiarino è entrato nella storia al tempo dei Comuni, nel 1530, anno del Catasto Rustico per dare un nome a tutta la vasta contrada, sostituendo  e facendo scomparire del tutto il ricordo della più antica denominazione Ricinae deriva da Pietro da Fossombrone, un francescano che nel 1294,  che, abbandonato il suo nome, divenne frate Angelo da Chiarino diventando un esponente di spicco dell’ Ordine dei Francescani.
Presto aderì alle idee del mistico calabrese Gioacchino da Fiore e alla corrente spirituale dell'Ordine, considerata dalle autorità ecclesiastiche un'eresia. Per questo motivo fu condannato nel 1280 al carcere a vita.
Liberato verso il 1289, fu inviato in Armenia, da dove tornò in Italia nel 1294 con l'elezione al pontificato di Celestino V. Gli spirituali ripresero ad essere perseguitati dal successivo pontefice Bonifacio VIII e nel 1299 Angelo si rifugiò per alcuni anni in Grecia. Rientrò nel 1305, alla scomparsa di papa Bonifacio  e divenne il capo degli spirituali delle Marche e dell'Umbria: i suoi seguaci furono successivamente denominati clareni in onore del loro capo.
Nel 1311 fu convocato ad Avignone, dove fu processato e scagionato da papa Clemente V; ma in seguito, avendo ottenuto un gran seguito di popolo anche per aver incitato alla ribellione gli spirituali di Narbona durante una cerimonia in memoria di Pietro di Giovanni Olivi, nel 1317 venne scomunicato da papa Giovanni XXII, il grande nemico degli spirituali che lo consideravano la perfetta personificazione dell'Anticristo.
Protetto dal cardinale Giacomo Colonna, alla morte di questi, nel 1318, dovette fuggire a Subiaco, dove fondò l'ordine dei Fraticelli (o Fratelli della Vita Povera) organizzato come un ordine francescano indipendente e contestò la legittimità dell'autorità papale. Per sfuggire all'Inquisizione si ritirò a Marsicovetere, in Basilicata, presso il convento di Santa Maria dell'Aspro, dove attirò tantissimi fedeli del luogo, avendo prodotto un'effervescenza religiosa basata su una spiritualità che predicava la povertà degli ecclesiastici e il rinnovamento della vita in attesa dell'Apocalisse. 
Qui Angelo Clareno spirò il 15 giugno 1337 e la sua tomba divenne meta di frequenti pellegrinaggi.

 

Chiarino is part of the municipality of Recanati, in the province of Macerata, in the Marche Region.

The name Chiarino entered history at the time of the Municipalities, in 1530, the year of the Land Registry to give a name to the entire vast district, replacing and making the memory of the oldest denomination Ricina and derives from Pietro da Fossombrone, a Franciscan who in 1294 abandoned his name and became Friar Angelo da Chiarino becoming a prominent exponent of the Franciscan Order.

Soon he adhered to the ideas of the Calabrian mystic Gioacchino da Fiore and to the spiritual current of the Order, considered by the ecclesiastical authorities a heresy. For this reason he was sentenced to life imprisonment in 1280.

Released around 1289, he was sent to Armenia, from where he returned to Italy in 1294 with the election to the pontificate of Celestine V. The spirituals resumed being persecuted by the subsequent pontiff Boniface VIII and in 1299 Angelo took refuge in Greece for a few years. He returned in 1305, after the death of Pope Boniface and became the head of the spirituals of Marche and Umbria Region: his followers were later called Clareni in honor of their leader.

In 1311 he was summoned to Avignon, where he was tried and exonerated by Pope Clemente V; but later, having obtained a large following of people also for inciting the Narbonne spirituals to rebellion during a ceremony in memory of Pietro di Giovanni Olivi, in 1317 he was excommunicated by Pope Giovanni XXII, the great enemy of the spirituals who considered him the perfect personification of the Antichrist.

Protected by Cardinal Giacomo Colonna, on his death in 1318, Angelo had to run away to Subiaco, where he founded the order of the Fraticelli (or Brothers of the Poor Life) organized as an independent Franciscan order and contested the legitimacy of the papal authority. To escape the Inquisition he retired to Marsicovetere, in Basilicata, in the convent of Santa Maria dell'Aspro, where he attracted many local faithful, having produced a religious effervescence based on a spirituality that preached the poverty of the clergymen and the renewal of the life waiting for the Apocalypse. Here Angelo Clareno died on June 15th, 1337 and his grave became a destination for frequent pilgrimages.