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Mercoledì, 29 Giugno 2016 08:36

Per I giorni del Giovane Favoloso anche gli aperitivi con l'autore, a Palazzo Venieri Vito Mancuso, Mauro Mazza e Massimo Polidoro

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Gli aperitivi con l'autore sono la grande novità che accompagnano I Giorni del Giovane Favoloso, dall’1 al 3 luglio dal pomeriggio a notte fonda per evocare tra musica, costumi d’epoca, spettacoli, mercatini e degustazioni le atmosfere ottocentesche legate all’illustre e amatissimo concittadino. Accanto ai tanti appuntamenti che attendono i visitatori nel centro storico dal Duomo a Montemorello e alle Sere all’Infinito che vedrà esibirsi sul Colle dell'Infinito grandi interpreti quali Monica Guerritore, Beppe Servillo e Marina Massironi, si inaugura un nuovo “spazio” nella suggestiva cornice di Palazzo Venieri. L'evento, realizzato in collaborazione con La Bibliofila di San Benedetto del Tronto, vedrà protagonisti il 1 luglio Vito Mancuso con il suo "Dio e il suo destino" (Garzanti), il 2 luglio Mauro Mazza e “Il destino del papa Russo" (Fazi Editore) e il 3 luglio Massimo Polidoro con "Non guardare nell'abisso" (Piemme). Tre appuntamenti dedicati al confronto e all’incontro con idee e pensatori di primo piano che avranno inizio alle ore 19,00.

VITO MANCUSO
DIO E IL SUO DESTINO
[Garzanti]

«Credo in Dio, ma non più nel Dio della dottrina ufficiale della Chiesa cattolica. Non credo più nel Dio del Credo, il Padre “onnipotente”, colui che in questo libro denomino Deus»
L’idea di Dio sembra essere scomparsa dall’orizzonte di noi occidentali, sempre più ossessionati da miti effimeri e ormai disposti a vendere al miglior offerente persino la nostra libertà. La sua assenza ci ha lasciati orfani di una guida in grado di orientare l’esistenza verso il bene e la giustizia, e per questo diventa necessario riflettere oggi sulla questione del divino. Ma quale Dio? Come possiamo ancora immaginarlo? E quale destino gli è riservato? Nelle pagine ambiziose di questo libro, Vito Mancuso conduce il lettore in un viaggio tra le problematiche raffigurazioni della divinità che nei secoli hanno accompagnato la nostra storia. E con coraggio ci sfida a liberarci dall’immagine tradizionale del Padre onnipotente assiso nell’alto dei cieli che ci viene ancora offerta da una Chiesa cattolica che sembra aver modificato il suo linguaggio ma non la sua rigida dottrina. Si riscopre così il valore di una divinità completamente partecipe nel processo umano, capace di comprendere i principi dell’impersonale e del femminile. Come ha scritto Agostino: «Sebbene non possa esistere alcunché senza Dio, nulla coincide con lui». Soltanto in questa consapevolezza risiede la possibilità di salvare dall’estinzione la spiritualità e la fede, e di far risorgere quella speranza e quella fiducia nella vita senza le quali non può esserci futuro per nessuna civiltà.
Vito Mancuso è un teologo italiano. È stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011. I suoi scritti hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico, in particolare L’anima e il suo destino (Raffaello Cortina, 2007), Io e Dio Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011), Il principio passione La forza che ci spinge ad amare (Garzanti 2013), tre bestseller da oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue e una poderosa rassegna stampa, radiofonica e televisiva. Il suo pensiero è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico. Dal 2009 è editorialista del quotidiano “la Repubblica”. Il suo ultimo libro è Dio e il suo destino (Garzanti Editore, novembre 2015). Dal 2013 al 2014 è stato docente di "Storia delle dottrine Teologiche" presso l'Università degli Studi di Padova.

MAURO MAZZA
IL DESTINO DEL PAPA RUSSO
[Fazi Editore]
Roma, Città del Vaticano: alla fine di un lungo pontificato, papa Francesco è morto.
Dopo i funerali, trasmessi in diretta in ogni parte del globo, gli occhi del mondo sono ora puntati su San Pietro, dove i cardinali sono chiusi in conclave. La folla si accalca contro le transenne, i furgoni dei network televisivi ingombrano via della Conciliazione, opinionisti ed esperti spiegano regole e procedure, finché davanti alle telecamere non succede qualcosa che non era mai successo prima: dopo l’ennesimo scrutinio, il comignolo della Cappella Sistina rimane quieto. È solo un problema tecnico o c’è qualcosa di più? La risposta arriva la mattina dopo: con l’attesa fumata bianca, il mondo scopre che davvero è accaduto un fatto senza precedenti. Il nuovo papa si chiama Nikolaj Sofanov ed è il primo papa russo della storia, ma soprattutto – ed è questo che fa saltare sulla sedia i vaticanisti – in conclave non c’era. Al momento dell’elezione, addirittura, non era neanche cardinale. Perché proprio lui, allora?, si chiedono alcuni. Perché andare a prenderlo così lontano? C’entra il fatto che sia un amico d’infanzia di Vladimir Putin?
Quello che nessuno sa è che Sofanov custodisce un segreto che gli è stato svelato a Fatima e che, come una stella polare, orienta fin dal primo giorno la sua azione. Quello che vuole è la riunificazione con la Chiesa ortodossa, atto coraggioso ma anche – vista la sua intimità col presidente russo – gravido di implicazioni politiche. È così che, nelle stanze più scure del Vaticano, inizia una partita a scacchi tra il nuovo papa e i suoi avversari, figure misteriose con occhi e orecchie ovunque, decise a impedire l’accordo tra le due Chiese a ogni costo. Con ogni mezzo.
Un conclave dall’esito clamoroso, Putin e la veggente di Fatima, le trame di un’oscura, potentissima massoneria e i tradimenti dei cardinali: in questa storia, ambientata nel prossimo futuro, si mescolano realtà e fantasia, complotti immaginari e guerre in atto, il tutto narrato con una scrittura cinematografica che avvince il lettore fino all’ultima pagina.

Mauro Mazza è nato a Roma nel 1955. Ha pubblicato numerosi saggi di letteratura, televisione e cultura politica. Questo è il suo secondo romanzo. Con il primo, L’albero del mondo (Fazi, 2012), ha vinto il premio Acqui Storia. Giornalista dal 1977, ha diretto il Tg2, RaiUno e RaiSport.

MASSIMO POLIDORO
NON GUARDARE NELL'ABISSO
[Piemme]
Non guardare nell’abisso è il titolo della seconda avventura che vede protagonista Bruno Jordan, cronista per la rivista Krimen, ironico segugio e piantagrane supremo. Seguito de Il passato è una bestia feroce (anche questo edito da Piemme), il romanzo sarà in libreria a partire dal 21 giugno 2016.
Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, Massimo Polidoro è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su “Focu”s e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti. Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie: il secondo si intitola Non guardare nell’abisso.