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Giovedì, 16 Novembre 2017 15:58

Nota del Vice Sindaco Antonio Bravi

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In questi giorni è scoppiato un vero e proprio caso TARI per via dell’errore commesso da diversi Comuni con l’applicazione della quota variabile dei costi del servizio alle pertinenze delle utenze domestiche. Il Comune di Recanati non rientra nella casistica in quanto non calcola le tariffe della tassa rifiuti in base alla quota fissa e variabile dei costi. Il Comune di Recanati le calcola in base ai coefficienti “ips” (coefficienti di produttività specifica) e “iqs” (coefficienti di qualità specifica) di cui alla delibera consiliare n. 9/2005 per le utenze non domestiche e di cui alla delibera n. 15 del 29/03/2011 per le utenze domestiche . Nel 2011, a seguito del potenziamento della raccolta differenziata domiciliare, gli indici “ips” e “iqs” delle utenze domestiche erano stati rivisti in ribasso comportando una riduzione delle tariffe del 6,27%. Nel 2013 con l’atto consiliare n. 17 del 31/05/2013, applicando i criteri di cui al DPR n. 159/1999, il Comune di Recanati aveva approvato le tariffe della Tassa Rifiuti sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche in base alla quota fissa e alla quota variabile dei costi del servizio. Tuttavia le rate di acconto della TARI 2013 erano state calcolate sulla base dei criteri dell’anno precedente, rinviando il conguaglio alla rata di saldo. Successivamente, prima del saldo, con la delibera consiliare n. 61 del 30/11/2013 si è ritenuto, avvalendosi della deroga di cui all’art. 5, comma 4 quater del D.L. 31/08/2013 n. 102, introdotto dalla Legge di conversione 28/10/2013 n . 124, di fare retromarcia e di confermare i criteri di determinazione delle tariffe della tassa rifiuti in base agli indici “ips” e “iqs” di cui agli atti consiliari sopra elencati. In pratica le tariffe dal 2011 sono rimaste invariate

Ultima modifica il Giovedì, 16 Novembre 2017 16:07