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Giovanni Amendola è stato un politico, giornalista e accademico italiano, volontario e decorato nella prima guerra mondiale, fu avverso allo squadrismo e all'illegalismo fascista e divenne fra i demo-liberali uno dei capi dell'opposizione in Parlamento. Costretto all'esilio, morì in Francia per le conseguenze di una delle tre aggressioni subite dai fascisti.
Libero docente di filosofia nel 1913, la sua posizione filosofica può caratterizzarsi come una forma di volontarismo etico. Iniziato al giornalismo fu al Resto del Carlino e dal 1914 al Corriere della sera. Nel 1914-15 partecipò attivamente, con i Gruppi nazionali-liberali, da lui fondati, alla campagna interventista schierandosi a favore dell’intervento della prima guerra mondiale.
Fu uno degli organizzatori del convegno, poi sfociato nel Patto di Roma (1918), dei rappresentanti dei popoli oppressi dalla monarchia austroungarica; si oppose apertamente alla politica di Sonnino e fu fautore di un'intesa con gli Iugoslavi. Nel dopoguerra abbandonò il suo precedente liberal conservatorismo per accostarsi alle posizioni di Nitti, e svolse attiva opera per rinnovare dall'interno le vecchie forze liberali e democratiche. Deputato dal 1919, sottosegretario alle Finanze con Nitti (1920), ministro per le Colonie nei due gabinetti Facta (1922), ostile allo squadrismo e all'illegalismo fascisti cercò di legare, direttamente o indirettamente, i deputati fascisti al governo al fine di incanalare il movimento fascista nel quadro dello stato liberale. Nelle giornate dell'ott. 1922 fu strenuo avversario con Paolino Taddei della capitolazione di fronte al fascismo. Divenuto con Albertini e i gruppi demo-liberali uno dei capi dell'opposizione costituzionale in Parlamento.
Nel 1924 fondò un movimento antifascista che ebbe diffusione soprattutto nel Mezzogiorno, l'Unione democratica nazionale. Aggredito da elementi fascisti a Roma nel 1923 e 1925, morì per le conseguenze di un'ultima aggressione subita vicino a Montecatini sempre ad opera di fascisti. Le sue ceneri sono state trasportate da Cannes a Napoli nel 1950.

 

Giovanni Amendola was an Italian politician, journalist and academic, volunteer and decorated in the First World War, he was opposed to the squads and fascist illegality and became one of the leaders of the opposition in Parliament among the demo-liberals. Forced into exile, he died in France due to the consequences of one of the three attacks suffered by the fascists.
A free lecturer in philosophy in 1913, his philosophical position can be characterized as a form of ethical voluntarism. Initiated in journalism he was at the Resto del Carlino and from 1914 at the Corriere della sera. In 1914-15 he actively participated, with the national liberal groups, which he founded, in the interventionist campaign, siding in favor of the intervention of the First World War.
He was one of the organizers of the conference, which later resulted in the Pact of Rome (1918), of the representatives of the peoples oppressed by the Austro-Hungarian monarchy; he openly opposed Sonnino's policy and was a supporter of an understanding with the Yugoslavs. After the war he abandoned his previous liberal conservatism to approach Nitti's positions, and actively worked to renew the old liberal and democratic forces from within. Deputy since 1919, Undersecretary for Finance with Nitti (1920), Minister for the Colonies in the two Facta Cabinets (1922), hostile to fascist squadism and illegalism, he tried to bind, directly or indirectly, the fascist deputies to the government in order to channel the fascist movement within the framework of the liberal state. In the days of Oct. 1922 was a staunch opponent with Paolino Taddei of the capitulation in the face of fascism. With Albertini and the demo-liberal groups he became one of the leaders of the constitutional opposition in Parliament.
In 1924 he founded an anti-fascist movement which spread above all in the South, the National Democratic Union. Attacked by fascist elements in Rome in 1923 and 1925, he died from the consequences of a last attack suffered near Montecatini, again by fascists. His ashes were transported from Cannes to Naples in 1950.