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Durante il fascismo dopo il delitto Matteotti una mano ignota scrisse sul muro che delimitava il parco di Villa Colloredo : VIVA MATTEOTTI, per un paio di giorni a Recanati di fatto fu imposto il coprifuoco per cercare di individuare chi fosse l'autore della scritta, non fu mai trovato, la scritta venne ovviamente cancellata ma rimase il ricordo di questo evento.
Nato a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, si avvicinò giovanissimo al socialismo, collaborando con il periodico "La lotta" e facendosi eleggere nel 1919 alla Camera in quota PSI.
Esponente dell'area riformista legata a Filippo Turati, denunciò più volte in Parlamento le violenze dei fascisti, arrivando a parlare di brogli l'indomani delle elezioni politiche del 1924, che consegnarono la maggioranza assoluta al partito di Benito Mussolini.
La risposta di quest'ultimo fu di ordinare l'assassinio di Matteotti, eseguito a Roma, il 10 giugno del 1924, da cinque membri della "polizia politica". Matteotti, nel giorno del suo omicidio avrebbe dovuto infatti presentare un nuovo discorso alla Camera dei deputati - dopo quello sui brogli del 30 maggio - in cui avrebbe rivelato le sue scoperte riguardanti lo scandalo finanziario che coinvolgeva anche Arnaldo Mussolini, fratello del duce. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo.
Di formazione giuridica, si dedicò dal 1910 quasi esclusivamente all'attività politica nella corrente riformista del Partito socialista. Nel Polesine operò per la costituzione di camere del lavoro e cooperative e per l'incremento dell'attività socialista negli enti locali. Contrario all'intervento, nel dopoguerra consigliere provinciale a Rovigo e dirigente della Lega dei comuni socialisti, fu tra gli organizzatori delle lotte bracciantili per il collocamento e l'imponibile della manodopera. Venne eletto alla Camera nel 1919, 1921 e 1924; come parlamentare sostenne la riforma agraria e la polemica antiprotezionistica, mentre, testimone degli esordî dello squadrismo padano, maturava un antifascismo senza cedimenti. Dopo l'espulsione dei riformisti dal PSI e la nascita del Partito socialista unitario, nel 1922, fu eletto all'unanimità segretario della nuova formazione.
Il 30 maggio 1924, alla riapertura della Camera, tenne il famoso discorso che denunciava le violenze e i brogli commessi dai fascisti nella recente campagna elettorale; aggredito e rapito il 10 giugno.
I sicarî furono processati nel 1926, condannati a pene nominali e presto rilasciati; nuovamente processati nel 1947, furono condannati a pene più severe.

 

During the fascism after the Matteotti crime an unknown hand wrote on the wall that delimited the park of Villa Colloredo: VIVA MATTEOTTI, for a couple of days in Recanati a curfew was actually imposed to try to identify who was the author of the writing, he was never found and the writing was obviously canceled but the memory of this event remained.
Born in Fratta Polesine, in the province of Rovigo, he approached socialism at a very young age, collaborating with the periodical "La lotta" and being elected in 1919 to the Chamber at PSI.
Exponent of the reformist area linked to Filippo Turati, he denounced the violence of the fascists several times in Parliament, going so far as to speak of fraud the day after the political elections of 1924, which handed the absolute majority to the party of Benito Mussolini.
The latter's response was to order the assassination of Matteotti, carried out in Rome, on 10 June 1924, by five members of the "political police". Matteotti, on the day of his murder, should have presented a new speech to the Chamber of Deputies - after the one on fraud on 30 May - in which he would have revealed his discoveries regarding the financial scandal that also involved Arnaldo Mussolini, brother of the Duce. Matteotti's body was found about two months later.
Of juridical training, from 1910 he devoted himself almost exclusively to political activity in the reformist current of the Socialist Party. In the Polesine he worked for the constitution of labor chambers and cooperatives and for the increase of socialist activity in local authorities. Contrary to the intervention, in the post-war provincial councilor in Rovigo and leader of the League of Socialist Municipalities, he was among the organizers of the labor struggles for the employment and the taxable amount of the workforce. He was elected to the House in 1919, 1921 and 1924; as a parliamentarian he supported the agrarian reform and the anti-protectionist polemic, while, witnessing the beginnings of the Padan squad, an anti-fascism was maturing without giving up. After the expulsion of the reformists from the PSI and the birth of the unitary Socialist Party, in 1922, he was unanimously elected secretary of the new formation.
On May 30, 1924, when the Chamber reopened, he gave the famous speech denouncing the violence and fraud committed by the fascists in the recent electoral campaign; attacked and kidnapped on 10 June.
The assassins were tried in 1926, sentenced to nominal sentences and soon released; tried again in 1947, they were sentenced to more severe penalties.