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Vito Fedeli (Recanati, 1798 – Civita Castellana, 18 ottobre 1832) è stato un patriota italiano.
Carbonaro nel 1821, fu in seguito segretario del principe di Musignano Carlo Bonaparte, figlio di Luciano.
Nel 1830 fece parte, assieme al conte Domenico Troili di Macerata e al conte Filippo Camerata Passionei, marito di Elisa Napoleona Baciocchi, di una congiura tesa a instaurare un governo italiano con a capo un discendente di Napoleone Bonaparte.
Alla testa della cospirazione vi era Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, il futuro Napoleone III, il quale sognava l'abolizione della sovranità pontificia e la proclamazione di un generico regno d'Italia da assegnare al re di Roma, l'Aiglon.
I moti avrebbero dovuto scoppiare in Piazza San Pietro il 10 dicembre 1830, approfittando delle difficoltà dello stato pontificio durante la sede vacante per la morte di Pio VIII (1º dicembre 1830). La congiura venne tuttavia scoperta e Vito Fedeli arrestato e condannato a morte; la pena fu commutata a 20 anni di prigione. Rinchiuso nel forte di Civita Castellana, vi morì l'anno seguente per tubercolosi. Gli dette il cambio, nel forte di Civita Castellana, il fratello Vincenzo, condannato a dieci anni di relegazione nel 1839 e morto anch'egli nella stessa prigione nell'autunno del 1845. Recanati gli ha dedicato una piccola piazza. Dal 1910 lo ricorda una lapide nella centrale piazza Leopardi.

 

Vito Fedeli (Recanati, 1798 - Civita Castellana, 18 October 1832) was an Italian patriot.
Carbonaro in 1821, he was later secretary of the prince of Musignano Carlo Bonaparte, son of Luciano.
In 1830, together with Count Domenico Troili of Macerata and Count Filippo Camerata Passionei, husband of Elisa Napoleone Baciocchi, he was part of a conspiracy aimed at establishing an Italian government headed by a descendant of Napoleon Bonaparte.
At the head of the conspiracy was Charles Louis Napoleon Bonaparte, the future Napoleon III, who dreamed of the abolition of papal sovereignty and the proclamation of a generic kingdom of Italy to be assigned to the king of Rome, the Aiglon.
The uprisings were supposed to break out in St. Peter's Square on 10 December 1830, taking advantage of the difficulties of the papal state during the vacancy for the death of Pius VIII (1 December 1830). The conspiracy was however discovered and Vito Fedeli arrested and sentenced to death; the sentence was commuted to 20 years in prison. Locked up in the fort of Civita Castellana, he died there the following year from tuberculosis. In the fort of Civita Castellana, his brother Vincenzo substituted him. He was sentenced to ten years of confinement in 1839 and also died in the same prison in the autumn of 1845. Recanati dedicated him a small square. From 1910 a plaque in the central Leopardi square was put in his memory.

Categoria: Vie Recanati